VIAREGGIO. “La legalità, il rispetto delle regole, il rispetto delle forme sono e saranno la vera scommessa su cui puntare per risanare il Comune di Viareggio e, contemporaneamente, ridare credibilità alla classe dirigente e politica alla quale i cittadini credono sempre meno”. Lo afferma Massimiliano Baldini, candidato sindaco di Movimento dei Cittadini, Pli, Pri, Per Torre del Lago Puccini, Lega Nord e Fratelli d’Italia.

“Ancora una volta, la ribalta negativa di Sea con “due milioni di servizi mai effettuati” e delle Sea, compagini dai mille rivoli societari e partecipativi e dalla storia lunga e sempre complessa, ci ricorda quanto sia difficile amministrare la cosa pubblica in un contesto dove la parola legalità si fa fatica a pronunciarla perchè piace poco, è faticosa. Troppe volte, anche a Viareggio, la politica per raggiungere i pareggi di bilancio ha preferito scegliere la fantasia della finanza creativa piuttosto che il rigore della norma, finendo per inventare operazioni molto dubbie e difficilmente percorribili.

viareggio patrimonio“Pensiamo alla Cittadella, rimpallata mille volte da una parte all’altra. Pensiamo a Versilia Centro Congressi con le delibere di revoca della liquidazione e di revoca della revoca. Pensiamo alla Viareggio Patrimonio e alla Viareggio Porto, ridotta come sappiamo. Eppure il controllo analogo sulle società partecipate non è stato fatto, si è dimenticato? Non si è voluto fare?

“Così come si è lasciato che soci privati forti dettassero condizioni che un’amministrazione pubblica non avrebbe dovuto accettare. Perché è successo? Perché vicende come il contratto Mo.Ver.? Per non parlare dell’attività ordinaria in Comune dove chi, come il sottoscritto, ha più volte richiamato il rispetto delle forme e delle regole sia in consiglio comunale che nelle commissioni e negli stessi atti e dichiarazioni di chi ricopriva ruoli di rappresentanza pubblica, è stato vissuto come un mero oppositore ‘rompiscatole’ invece che come chi sceglieva di leggere i regolamenti ed i codici per capire cosa dovevamo fare e come lo si doveva fare.

“Non ci si può meravigliare quindi che il Comune sia finito in dissesto, che le partecipate siano in liquidazione o addirittura prossime al fallimento, che i revisori dei conti del Comune – finalmente di nomina prefettizia e non politica – abbiano riempito pagine di rilievi, che il Mef abbia fatto la stessa cosa con una relazione chilometrica, che la Corte dei Conti si sia pronunciata innumerevoli volte e che in Comune la finanza ci stia facendo il solco. Ecco allora che ‘legalità’ dovrà essere la parola d’ordine di chi amministrerà il Comune di Viareggio da giugno in poi, portando un nuovo modo di pensare il ruolo dell’amministratore pubblico”.

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